terça-feira, 19 de maio de 2015

Favole




I racconti di fiabe sono letti e riletti ogni sera. Il té è bevuto prima di addormentarsi. Ho taciuto i fracassi da lontano. Vicino a me c’è la mia gatta che beve i sogni nelle tazzine e legge la fortuna nelle mani o zampe degli altri – e anzi nelle tazzine (perché no?). La gatta è controversa e il suo fratellone (Socrate) conosce bene tutti i racconti di fiabe. Stanno vedendo una produzione da Mariinsky. Forse dopo lo spettacolo andranno a letto. Dormono abbastanza. Colette, la mia gatta, miagola improvvisamente – cosa mi starà chiedendo? Dimmi, Colette, che vuoi? Rivedere Romeo e Giulietta? Aspetta che c’è l’ho sì nel computer... Tre versioni, quale scegli?

Colette ha scelto la versione preferita di Greta Grabo (l’hanno vista insieme una volta)...

Perché scrivere? – domando a Socrate e Colette. Non mi rispondono. Stanno giocando mentre vedono un video al computer. E che cosa è realtà? – gli domando prima di tornare al silenzio. Adesso tutti siamo in silenzio di fronte allo schermo. Nessuno tra noi parla.

E quindi, ricominciamo a giocare tra noi...

“C´è una traduttrice o traduttore che possa aiutare qua? A volte non capisco bene il linguaggio degli umani...” – dice Socrate, un gatto riservato a cui piace imparare lingue. “Non parlare!” – gli risponde Colette – “Lasciami ascoltare la musica del balletto!”. Starò impazzendo o adesso ascolto anche le chiachiere dei gatti? Forse starò sognando... Cos’è sogno? Cos’è realtà? Cos’è linguaggio? Cos’è tradurre? Lascia stare...

Liz Christine

domingo, 10 de maio de 2015

Festa della mamma




           Fiero di sé stesso – Éluard, il gatto nero, adesso è papà.
Sono tre cuccioli, due femmine e un maschio.
La mamma si chiama Ninotchka.

   Auguri a tutte le madri di qualsiasi specie.

             Le fate non hanno mai cuccioli.

Ciascuna (o ciascuno) sa bene quello che è meglio per sé.

Scegliere, scegliamo, scelta – sogniamo, scriviamo, miagoliamo...

      Ninotchka è anche fiera di sé stessa.

Liz Christine

sexta-feira, 1 de maio de 2015

Primo Maggio




Pronto… Sì, è oggi… Grazie per essertene ricordato...Sì, è vero...ti sembra che parlino troppo? Anche a me... Credo che la musica sia necessaria, no? E perché non me lo avevi ancora detto? Sì, li sto leggendo... Ma avevo già letto quei libri di Pirandello tempo fa e ho deciso di rileggerli... La biografia? Sì. Ho capito. Sì, lo so... Scusa, Sòcrates sta miagolando... Non gli piace che io parli al telefono... Non lo so, domani? Ma devo lavorare al computer... Richiamami più tardi e ti dico... Sì, lo so... A presto... Aspetta, Sócrates... No, sto parlando col mio gatto... Ci penso, forse potrò andarci domani, te l’ho detto... Sì, richiamami... Un bacio e ci vediamo...

Pronto Sócrates, sono qua, non sono più al cellulare... Dov’è Colette? Credo che abbiate fame, è vero? Venite... I miei due angeli, Sócrates e Colette...

Quando ela se afasta, após dividir as porções de ração, Sócrates pergunta:
“_ E agora, ela vai fazer meditação?”
Colette responde: “_Não sei... Mas vou segui-la... Quero descansar, acho que ela vai se deitar...”
E Sócrates pergunta: “_Já? Eu também vou, então...”
“_Mas você sabe que aquele travesseiro rosa é meu, não sabe?” – pergunta Colette.
“_Não tem problema, prefiro o canto onde ficam os meus brinquedos...” – diz Sócrates.
“_Seus brinquedos? Os brinquedos são meus também...” – diz Colette.
“_Não, são meus...” – responde Sócrates.
“_Olha o que você fez, ela ouviu e está vindo...” – diz Colette.
“_Você começou... E sabe bem que ela detesta brigas...” – responde Sócrates.

Ma che? Litigando? I miei due angeli? Mi spiace che litighiate... Oggi è il mio compleanno, la Festa dei Lavoratori... Non litigate più… Non ho voglia di uscire, forse domani ne avrò… Oggi rimango con voi, venite e ascoltiamo qualche canzone ... Barcarolle, perché no? O ascoltiamo la musica del pas de deux del secondo atto di Le Corsaire...

E então Sócrates deita em seu canto favorito da cama. Colette prefere o travesseiro rosa e Sócrates o canto onde ficam os brinquedos. Cada um em seu canto. E assim a paz retorna, como de costume...

Liz Christine