quarta-feira, 2 de dezembro de 2015

Dicembre




Non è che non ti piaccia la solitudine ma bisogna che tu creda nelle virgolette. Non è che Lei non sappia scrivere - è che quelle favole Le sembrano impossibili da tradurre. E allora, cosa facciamo? Le parole sono bloccate. Il Natale scorso eravamo felici. Quest'anno c'è una depressione nell'aria. C'è il profumo del caffè. Sempre. Tutto il giorno, ogni momento. Siamo allegri, vorremmo più caffè. Siamo depressi, vorremmo più caffè. Non parleremo di politica. Parleremo della fata che si è fatta suora. Lasceremo questa voce-plurale. Tu, solamente tu, piace a te che io sia solamente una, ma sono tre - e anche più - ma non fregartene. Lo capirai tra cinque giorni. E lo capirò anch'io. Perché adesso non capisco niente. Isotta mia, Isotta mia (...).

Raccontami la tua storia, Isotta mia... Non hai voglia di raccontarmela? Non c'è problema. Anch'io non vorrei scrivere. Ma scrivo ancora. Perché?

Andiamo, andiamo. Ce ne andiamo.

Tra cinque giorni lo saprai. Il silenzio non finisce mai.

Ma è già finito. Ho sentito una canzone lontana.

La depressione sarebbe finita se Lei avesse creduto nelle virgolette (...).

Facciamo una pausa caffè.

Liz Christine